Inaugurata a Villa Brandolini la mostra dedicata a Gherardo Pittarello. Soldan: “Grande pittore veneto, rischiava di essere dimenticato” 

Da sinistra DINO MARANGON, PIERANGELO ZANCO, LA MOGLIE DI PITTARELLO LOREDANA TREVISAN, LUISA CIGAGNA , STEFANO SOLDAN
Da sinistra il curatore Dino Marangon, Pierangelo Zanco, Loredana Trevisan (moglie di Gherardo Pittarello), il vicesindaco Luisa Cigagna e il sindaco Stefano Soldan

Inaugurata sabato pomeriggio a Villa Brandolini di Solighetto la mostra “Gherardo Pittarello. Uomini, montagne, cieli” retrospettiva dedicata al pittore veneziano che amava le Dolomiti, realizzata in collaborazione e con il contributo della Città di Pieve di Soligo. 

Inaugurata ieri pomeriggio la mostra dedicata a Gherardo Pittarello

Al vernissage, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e al curatore della mostra Dino Marangon, erano presenti anche la moglie Loredana e le figlie dell’artista, scomparso nel 2019, che fu anche docente d’arte e negli anni Ottanta preside del Liceo Artistico di Treviso

Il percorso espositivo nelle sale di Villa Brandolini comprende oltre una sessantina di opere, anche di grande formato, che mettono in luce l’evoluzione del tratto di Gherardo Pittarello, dalle prime tele degli anni Cinquanta fino alle più recenti, come quelle ispirate a “Le Cosmicomiche” di Italo Calvino. 

“Con le tele di questo pittore straordinario inauguriamo il nuovo anno di grandi mostre a Villa Brandolini – ha commentato il sindaco Stefano Soldan -. Si prosegue con il filone iniziato otto anni fa da questa amministrazione per valorizzare gli artisti veneti contemporanei che, come Pittarello, per varie vicissitudini storiche rischiano di essere dimenticati”.

“Gherardo Pittarello è  un artista di notevole valore – ha sottolineato Marangon -. Apparteneva a quella generazione di pittori veneziani che non si preoccupavano della critica e del mercato; l’unico parere che contava era quello degli amici pittori. Questo approccio in parte li ha penalizzati, ma allo stesso tempo ha contribuito al consolidamento di una comunità artistica vivace, i cui protagonisti sono da riscoprire”. 

“La mostra si articola in ordine cronologico ripercorrendo le varie fasi pittoriche di Pittarello, dalla prima opera del 1955 all’ultima realizzata prima della scomparsa. Si passa dalle prime figure che sembrano sostenere il peso del mondo sulle spalle, fino a quelle che Pittarello chiamava “figure senza gravità”, nate dal suo desiderio di liberazione”. 

“Da questo anelito di libertà – prosegue Marangon – il pittore si avvicina al tema della montagna con lo sguardo di assiduo scalatore che arrampicò fino all’età di 70 anni. In quella fase la sua immagine si fa sempre più sintetica, si universalizza, fino a giungere alla maturità estrema dei “crinali”, ovvero la curvatura della Terra e il rapporto con il cielo. Infine la luna, altro soggetto presente nelle tele di Pittarello, che vede tutte le avventure degli uomini e attraverso l’esperienza di vita profonda dell’artista assume la forma di un’entità che sovrasta l’esistenza umana”. 

“Sono rimasta affascinata dalle tele di Pittarello – ha commentato il vicesindaco Luisa Cigagna – dall’intensità e dall’uso dei colori, dal suo tratto pittorico vivace che cattura subito gli osservatori, ma anche dalle figure umane sospese, in contrasto con la forza di gravità che fluttuano nell’aria. Con Gherardo Pittarello proseguiamo sul filone di ricerca dedicato ai pittori contemporanei veneti, tutt’altro che minori, bensì interpreti di una realtà artistica originale e vitale”. 

La mostra a Villa Brandolini “Gherardo Pittarello. Uomini, montagne, cieli” sarà visitabile fino al 5 marzo dal lunedì al venerdì su prenotazione (per gruppi di minimo 15 persone); sabato dalle 16 alle 19, domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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