Fermato per un controllo di ritorno dall’allenamento, viene trovato positivo all’alcoltest.
Per questo un 30enne calciatore, all’epoca dei fatti in forza in una squadra di calcio locale, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. Ma in tribunale si è difeso: “Ero malato e stavo assumendo farmaci. I risultati dell’alcoltest sono sbagliati”.
Una tesi che lo ha fatto assolvere.
Il controllo dei Carabinieri era scattato una sera del febbraio 2017. Il 30enne era di ritorno dall’allenamento con i compagni di squadra. Si era fermato tranquillo quando i Carabinieri gli avevano intimato l’alt, convinto di non aver problemi.
Invece il test aveva dato esito positivo: 1.03 alla prima prova, 0,96 alla seconda.
“Impossibile. – aveva detto ai militari – Ho bevuto solo un bicchiere di vino mangiando”. Una giustificazione che non l’aveva salvato dalla denuncia per guida in stato di ebbrezza.
In seguito alla quale, il 30enne è stato raggiunto da un decreto penale di condanna di 1.300 euro al quale si è opposto.
E in tribunale, difeso dall’avvocato Fabio Capraro, ha spiegato: “Ero malato e stavo assumendo farmaci in quei giorni. Li ho presi anche a cena, durante la quale ho bevuto solo un bicchiere di vino”.
Spiegazione confermata da cartelle cliniche e prescrizioni mediche, che ha convinto il giudice Umberto Donà che lo ha assolto dall’accusa.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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