La galleria “Madonna del Piave” è per metà al buio completo da giorni provenendo da Segusino. Tante le lamentele dato che chi passa per la prima volta, in particolare su due ruote, si trova di fronte una situazione di serio pericolo.
Dalla parte opposta, giusto in corrispondenza del cartello che indica la fine del territorio comunale di Quero-Vas, è stato posizionato un segnale di pericolo “Galleria non illuminata” e poco più avanti un limite di 30 km/h.
Il sindaco di Segusino, Gloria Paulon, ha precisato che “si è bruciata una cella della media tensione, che è stata ordinata dalla Provincia di Treviso ma che arriverà verso fine mese”.
La galleria, che attraversa la Sinistra Piave per 1.200 metri, collega il Trevigiano al Bellunese, tanto che il confine tra le due province si trova proprio a metà tunnel.
La “Madonna del Piave”, inaugurata nel 2003, è conosciuta soprattutto per i suoi problemi di infiltrazioni d’acqua in occasione di precipitazioni abbondanti, che causano l’allagamento della sede stradale e che, spesso, portano Veneto Strade (ente gestore) a chiuderla.
Ats (ente proprietario) ha già presentato un progetto esecutivo definitivo ai Comuni di Segusino e Quero-Vas, che verrebbe a costare circa 2 milioni di euro e che prevede il posizionamento di una serie di griglie per il drenaggio e lo smaltimento dell’acqua piovana direttamente nel fiume Piave.
L’azienda lo scorso marzo aveva anche fatto sapere di essere pronta a indire la gara d’appalto per la riqualificazione della galleria e a far partire i lavori nel corso del 2021, chiedendo un contributo alla Regione Veneto (qui l’articolo).
Ad oggi i problemi persistono e tutti, in particolare i due Comuni, sono in attesa di vedere la “fine del tunnel” dopo 18 anni di disagi per i propri cittadini e per le tante persone di passaggio su quel tratto di Sinistra Piave.
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