Inaugurato il presepe artistico di Valdobbiadene: la novità è il “chiostro celeste”. Presenti gli zampognari di Minori

Ogni anno gli “Amici del Presepe Artistico di Valdobbiadene” offrono agli affezionati visitatori e sostenitori delle novità sorprendenti: per l’inaugurazione dell’edizione 2021 di questa tradizione natalizia del paese, arrivata ormai al 12esimo anno, gli zampognari sono giunti in Villa dei Cedri direttamente dalla Costa d’Amalfi.

Il Comune di Valdobbiadene, la locale Consulta per la Cultura e il professor Maurizio Ruggiero, mente e anima del Presepe Artistico, hanno organizzato il “Tour Symphonia Costa d’Amalfi” per diffondere il suono delle zampogne nelle frazioni e nelle borgate del paese.

Intorno alle ore 18 il gruppo si è spostato in Villa dei Cedri per l’inaugurazione del presepe alla presenza del sindaco Luciano Fregonese, di Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, del vicesindaco Pierantonio Geronazzo, degli assessori Giorgia Falcade e Anna Vettoretti e del presidente della Consulta per la Cultura di Valdobbiadene, Lisa Comarella.  

Il sindaco Fregonese ha ricordato il legame di Valdobbiadene con la Costiera Amalfitana, rafforzato dal patto di amicizia con i Comuni di Minori, Conca dei Marini e Furore e dal “Tour Terre Amiche”, che ha permesso alla compagnia teatrale valdobbiadenese “Teatro Instabile” di realizzare alcuni spettacoli in Campania.

Grazie a questo progetto, in più di un’occasione il primo cittadino di Valdobbiadene e altri valdobbiadenesi si sono recati a Minori per rafforzare questo legame che si è concretizzato anche con la presenza all’Antica Fiera di San Gregorio di alcuni cittadini del paese in Provincia di Salerno.

“Il patto di amicizia ci lega alla Costiera Amalfitana grazie alla scuola e al teatro – ha affermato Fregonese – Negli ultimi anni si è rafforzato grazie al riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità visto che le colline di Conegliano e Valdobbiadene e la Costa d’Amalfi sono Patrimonio Unesco. Credo che, dal reciproco confronto, si possa solo crescere. Abbiamo tanti aspetti in comune da poter sviluppare e sono convinto che, attraverso l’arte e la cultura, queste relazioni di amicizia, anch’esse Patrimonio dell’Umanità, ci porteranno a grandi risultati”.

“Ringrazio sempre l’amministrazione comunale di Valdobbiadene per aver concesso la Villa dei Cedri come sede della nostra Associazione – ha commentato il presidente Montedoro – Siamo nel cuore delle nostre colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene per cui per noi è un onore essere ospitati qui. Il fatto che oggi ci sia l’inaugurazione di un presepe ha un significato veramente importante perché, come ha detto il sindaco, le relazioni sono un patrimonio dell’umanità”. 

“Negli ultimi due anni – aggiunge -, purtroppo, queste relazioni sono diventate difficili e in questi giorni sappiamo che siamo costretti di nuovo a mantenere le distanze e a cercare di stare attenti perché la situazione ancora non è superata. Secondo me questa inaugurazione ha un valore simbolico aggiuntivo proprio per questa ragione: vedere che comunque ci sono delle persone riunite qui questa sera deve essere per noi un motivo in più per andare avanti e per vedere un futuro roseo anche per le nostre colline”.

Il professor Ruggiero ha parlato del buon numero di persone che ogni anno visitano il presepe e della felice intuizione del sindaco di spostare il presepe dalla piazza alla Villa dei Cedri.

“Siamo contenti di avere ogni anno tanti visitatori da ogni parte d’Italia – ha sottolineato Ruggiero – È un orgoglio per tutti noi e per l’amministrazione comunale che ci sostiene, ci appoggia e ci incoraggia in questo progetto che è faticoso anche se ne vale sempre la pena. Il titolo di quest’anno, ‘L’eco del silenzio’, è nato da un confronto con l’assessore Falcade e abbiamo pensato ad un chiostro celeste dal quale si possono ammirare diverse parti del paesaggio italiano”.

“Il paesaggio archeologico – conclude – e il paesaggio medievale con i borghi di pietra, come i tanti angoli di Valdobbiadene dove la pietra parla di storia e di vita. Poi ci sono le ville e i conventi: questo è il paesaggio italiano che va custodito. Perché in un chiostro? Perché in un chiostro c’è il silenzio dell’anima e quando noi ci sintonizziamo con questo silenzio, che è musica, veramente possiamo ammirare e capire la bellezza del paesaggio. Solo quando l’abbiamo capita la possiamo proteggere con il cuore, perché ci vuole il sentimento per amare il luogo che abitiamo come fosse la nostra casa”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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