Infermieri di comunità, assistenza domiciliare integrata e carenza di medici di base: Valdo d’Italia e d’Europa presenta tre interrogazioni sulla sanità

Carenza di medici di medicina generale, infermieri di comunità e assistenza domiciliare integrata sono gli argomenti contenuti nelle interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza “Valdo d’Italia e d’Europa” nell’ultimo consiglio comunale di Valdobbiadene.

Secondo l’opposizione, a preoccupare i cittadini è soprattutto il tema della mancanza di un numero sufficiente di medici di famiglia perché i medici di medicina generale operanti a Valdobbiadene, Vidor e Segusino sono circa nove e alcuni di loro hanno superato i 65 anni, avvicinandosi all’età della pensione.

“Sembra chiaro che presto altre migliaia di cittadini si troveranno nella medesima situazione dei pazienti del dottor Stefan (il medico, andato in pensione lo scorso 1° settembre 2021, che è stato ringraziato in consiglio comunale per il suo lavoro) – spiegano dalla minoranza – Il problema non riguarda solo il nostro Comune ma in particolare l’Ulss 2 Marca Trevigiana, nella quale la carenza di medici ha raggiunto livelli problematici”.

Valdo d’Italia e d’Europa ha chiesto al sindaco Luciano Fregonese di farsi promotore di un’azione individuale molto forte nel richiedere al direttore generale Francesco Benazzi soluzioni più adeguate a garantire risposte appropriate ai bisogni dei cittadini ma, soprattutto, di “una incisiva azione concordata in seno alla Conferenza dei Sindaci per soluzioni strutturali più idonee ad affrontare la grave situazione che si è venuta a determinare”.

A queste domande la minoranza ha aggiunto quella che riguarda la sede ambulatoriale dei medici di medicina generale: “In relazione alla sede ambulatoriale dei medici di medicina generale il Comune intende prevedere delle agevolazioni per i nuovi medici (A questo fine si può ipotizzare un ampliamento dei servizi della farmacia comunale?)?”.

Per quanto riguarda i giovani medici che dovrebbero arrivare, si vuole capire se l’amministrazione comunale di Valdobbiadene intenda privilegiare le forme associate e garantire il servizio nelle frazioni.

Il gruppo rappresentato in consiglio comunale dai consiglieri comunali Anna Spinnato e Stefano Prosdocimo ha chiesto al sindaco di sostenere la proposta, avanzata da molti soggetti, di rivedere gradualmente la convenzione con i medici di medicina generale, inserendo i nuovi medici, che saranno assunti in futuro, nel Servizio Sanitario Nazionale, in modo da rafforzare gradualmente l’integrazione fra i vari livelli del Servizio Nazionale.

Rispetto agli altri due temi le richieste al sindaco sono precise: attivarsi in Conferenza dei sindaci per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), l’allineamento agli standard regionali in relazione ai fabbisogni della popolazione “pesata” e l’omogeneizzazione dei servizi Adi in tutto il territorio dell’Ulss.

L’obiettivo è quello di un rapido miglioramento nell’assistenza domiciliare, adottando in tempi brevissimi un’organizzazione più ottimale, anche attraverso l’individuazione della figura dell’infermiere referente di zona e allocando le risorse necessarie.

Tra gli aspetti da chiarire, infine, c’è quello delle assunzioni degli infermieri di comunità.

“Come saranno distribuite queste figure professionali nel territorio e in particolare ne saranno assegnate a Valdobbiadene? – chiede l’opposizione – Come e in quali spazi si può facilitare l’avvio di questo servizio? Si chiede inoltre al sindaco di farsi promotore dell’organizzazione di questo nuovo servizio, anche in seno alla Conferenza dei Sindaci, e di esercitare la costante pressione necessaria affinché il servizio venga attivato in tempi rapidi”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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