L’inquietudine dei ragazzi di oggi. De Biasio: “Non dobbiamo metterli tranquilli perché vanno stimolati”

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È solo un semplice detto che un piatto si mangia prima con gli occhi o c’è un fondamento di verità?

Con domande come questa gli studenti della scuola di ristorazione “Dieffe-Piero Berton” di Valdobbiadene hanno interagito con l’architetto e artista Alberto De Biasio, professionista con studio a Belluno, arrivato a Valdobbiadene per affrontare con i ragazzi il tema dell’intreccio tra il mondo dell’architettura e la cucina.

L’appuntamento di oggi rientrava nel primo modulo didattico, intitolato “Vite cambiate che cambiano il mondo”, grazie al quale gli studenti della scuola di ristorazione valdobbiadenese hanno avuto la possibilità di conoscere le esperienze personali di uomini e donne che hanno dato una svolta alla loro vita partendo da un cambiamento personale.

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Chi si aspettava una lezione di architettura è rimasto deluso perché De Biasio ha affrontato molti altri temi, emozionando i ragazzi con un intervento che li ha messi alla prova spingendoli a riflettere sul loro approccio nei confronti della vita.

Lo spunto più interessante è arrivato dal discorso sull’inquietudine che vivono i giovani di oggi e che spaventa tante famiglie.

“La grandezza e la maturità di un ragazzo non si misurano dalle cose che sa ma dalle domande che pone – ha spiegato l’architetto De Biasio – Sono rimasto veramente esterrefatto dalla profondità del giudizio degli alunni della Dieffe e dalla capacità di cogliere l’essenziale di quello che ho voluto trasmettere loro. Penso che il nostro compito non sia quello di mettere tranquilla questa generazione ma di stimolarla nei suoi sogni e nei suoi desideri più profondi”.

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L’inquietudine è il motore di tutte le più grandi espressioni artistiche, dagli albori dei tempi fino ai nostri giorni – conclude – Un uomo che non cerca e che non desidera cambiare, la rassegna della Dieffe parla infatti di “Vite cambiate che cambiano il mondo”, è fermo per cui non può raccontare e inventare niente di nuovo, soprattutto non può scoprire niente di nuovo di stesso perché alla fine siamo un mistero”.

I giovani studenti sono stati accompagnati in un piccolo viaggio virtuale grazie alla proiezione di alcune immagini di opere d’arte e di architettura, senza dimenticare le bellezze della natura, per aiutarli a cogliere alcuni particolari che potrebbero sfuggire a uno sguardo distratto.

“Il grande tema della vita è lo sguardo – ha sottolineato De Biasio -, pensiamo ai primi filosofi dell’antica Grecia che guardavano le stelle. Se ci concentriamo sulla ristorazione, invece, la cucina di una società è il modo di rappresentare il mondo in cui viviamo perché dice molto di noi”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it). 
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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