Toponimi della Marca trevigiana, Colle Umberto: dove Tiziano ottenne una casa in cambio di un dipinto

Ai piedi delle Prealpi Venete non è infrequente imbattersi nelle colline moreniche, modesti rilievi originati dall’accumulo di detriti trascinati a valle dai ghiacciai. In questo gradevole contesto ambientale sorge il comune di Colle Umberto, cinquemila abitanti, ubicato fra le città di Conegliano e Vittorio Veneto.

Siamo ancora una volta di fronte a un oronimo, nome geografico strettamente correlato alla morfologia del terreno. Le denominazioni medievali quali “Collis”. “Collice”, “Colice” e “Colize”, confluite nell’attuale “Colle”, discendono dalla posizione del borgo, alla sommità di due rilievi morenici.

Per dare vigore a un toponimo forse troppo impersonale bisogna attendere il 1867.
A sei anni dalla proclamazione dell’Unità nazionale, re Vittorio Emanuele II visita il territorio della Marca accompagnato dal principe ereditario Umberto I, allora ventitreenne. Il futuro “re buono” lascia una traccia indelebile del proprio passaggio, legando il proprio nome a quello del paese che, da allora, assume l’appellativo di Colle Umberto. Fortunatamente il futuro sovrano si è limitato ad associare al toponimo originario soltanto il primo nome: se avesse concesso al municipio di estendere il privilegio anche agli altri, Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio, sarebbe stato un serio problema!

Da sempre snodo delle vie che dall’opitergino raggiungono il cenedese, Colle Umberto ha attirato l’attenzione di diverse congregazioni religiose, fra le quali i Padri Crociferi e i Benedettini, ai quali si deve parte del progresso sociale ed economico del territorio.

Dal punto di vista artistico Colle Umberto vanta una singolarità. Sul Col di Manza, a cavallo fra il comune collese e San Fior, sorge la cosiddetta “casa di Tiziano”. Trasformata in residenza patrizia e conosciuta oggi come Villa Fabris, nel Cinquecento è stata dimora del pittore Tiziano Vecellio che la ottiene come caparra per il polittico di Castello Roganzuolo.

Colle Umberto, o più precisamente, il Col di Manza attrae Tiziano per svariate ragioni: la sua posizione baricentrica fra il Cadore e la laguna, la quiete di un luogo ove concentrarsi nella pittura, la vicinanza all’amata figlia Lavinia stabilitasi a Serravalle. Tiziano tuttavia non disdegna l’ipotesi di avviare un’impresa agricola, forse trasformare il podere in un vigneto, intuendo la vocazione di quelle alture alla produzione di vini pregiati.

Dalla sommità delle colline moreniche cerchiamo anche noi di cogliere le esaltanti sfumature di colore per poi rivederle nei capolavori di Tiziano: un calice di Refosco dal Peduncolo Rosso vinificato in loco ci sarà sicuramente d’aiuto!

(Autore: Marcello Marzani).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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