Fusione Pieve di Soligo-Refrontolo, il sindaco Soldan: “Rammaricati per la netta chiusura. Presto incontri per approfondire questa grande opportunità”

Fumata nera per la proposta di intraprendere un percorso di “fusione amministrativa” tra la città di Pieve di Soligo e il Comune di Refrontolo, soluzione avanzata dall’amministrazione comunale pievigina qualche giorno fa (qui l’articolo).

L’atteso incontro tra il sindaco Stefano Soldan e il collega Mauro Canal si è tenuto giovedì 6 gennaio e non ha portato al risultato sperato dal primo cittadino di Pieve di Soligo.

Sono emerse posizioni ancora distanti – spiega Soldan – Se da un lato siamo rammaricati per la netta chiusura a qualsiasi tipo di approfondimento e di verifica del percorso da parte dell’amministrazione di Refrontolo, dall’altro siamo ancor più convinti che questa sia la strada e la scelta più matura che i nostri Comuni possano operare a vantaggio dei territori e dei cittadini che in essi vivono. Di fatto gli effetti pratici e la sostanza di questo ‘cammino’ sono già compiuti per la quasi interezza dei servizi e si sono consolidati nella decennale esperienza di gestione associata”.

“Proprio l’esperienza maturata sul campo sta alla base della richiesta che abbiamo avanzato – continua – Si tratta di un percorso che ben pochi Comuni hanno intrapreso e che ci differenzia profondamente dalle altre realtà che hanno dato vita (con successo o non) a tentativi di fusione. Va detto chiaramente ai cittadini che la loro vita non verrebbe minimamente stravolta e che nessuna tradizione locale e nessuna iniziativa delle associazioni, tanto meno la loro indipendenza, sarebbero minimamente influenzate da questa scelta. Pieve di Soligo, Solighetto e Barbisano in tal senso sono un esempio e una garanzia del modo di agire della nostra amministrazione a sostegno delle tradizioni e delle identità locali”.

Il sindaco di Pieve di Soligo ha sottolineato che i principali cambiamenti derivanti da una fusione sarebbero principalmente due.

Con la fusione nascerebbe un solo corpo politico – prosegue – Ciò significa un solo sindaco e un solo consiglio comunale a rappresentanza dell’intero territorio. Questo aspetto permetterebbe di governare ottimizzando le scelte e gli indirizzi da dare agli uffici. Il secondo aspetto da considerare è di natura economica. Con la fusione, per un periodo di 10 anni, è previsto un finanziamento straordinario pari al 20% dei trasferimenti erariali attribuiti ai due Comuni che intendono fondersi, con riferimento all’anno 2010”. 

“Proprio questi vantaggi oggettivi – conclude – ci fanno essere ancor più convinti che quella della fusione amministrativa sia la scelta più matura che possiamo compiere, anche nella consapevolezza che non possa essere condivisa e compresa dalla totalità della popolazione. Proprio per dare a tutti i cittadini di Pieve di Soligo e di Refrontolo, ma anche ai cittadini dei Comuni limitrofi, la possibilità di essere informati su questo argomento così delicato, in modo da poter dirimere dubbi e perplessità, organizzeremo (appena la situazione pandemica lo consentirà) incontri pubblici, convegni e tavoli informativi con esperti, allo scopo di approfondire tutti gli aspetti di questa grande opportunità”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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