Obbligo di Green pass, mascherine e distanziamento sociale continuano a condizionare la vita degli italiani, delle imprese e delle associazioni che provano a ripartire dopo la fase più critica della pandemia.
Anche nell’Alta Marca Trevigiana, diverse sagre e manifestazioni sono andate avanti grazie all’impegno dei volontari che hanno fatto l’impossibile per farsi trovare pronti rispettando decreti e circolari anche se l’impegno richiesto, in alcuni casi, ha fatto fare un passo indietro anche ai più volenterosi.
Questo scenario ha spinto Roberto Franceschet (nella foto), presidente del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave, a fare una riflessione spezzando una lancia a favore delle associazioni che hanno difeso l’identità di molte piccole e grandi comunità, preservando le tradizioni anche in un momento così complicato.
“In questo mese di agosto ho avuto modo di frequentare feste e manifestazioni e contemporaneamente sono andato a pranzo e a cena in diversi ristoranti – afferma Franceschet – Ho potuto constatare come le ‘uniche’ a rispettare rigorosamente le indicazioni di legge siano state proprio le associazioni. La loro presa di coscienza delle regole è ammirevole e con questo non voglio generalizzare perché conosco i sacrifici del mondo della ristorazione”.
“Venerdì sera sono andato in un ristorante della nostra zona e nessuno mi ha richiesto il Green Pass all’ingresso – continua – Ho potuto constatare di persona l’elusione di tutte le normative anti-Covid: per esempio il distanziamento, una delle indicazioni più raccomandate, in quel locale non c’era proprio. Probabilmente si sono sentiti autorizzati perché l’ambiente era aperto in due lati su quattro”.
Il presidente del Consorzio delle Pro Loco del Quartier del Piave ha portato un altro esempio, parlando della sua partecipazione al memorial di sabato sera a Mosnigo per ricordare l’indimenticabile artista bellunese Gianni Secco, un evento organizzato dall’Associazione Cis Mosnigo con la collaborazione del Comune di Moriago della Battaglia (qui l’articolo).
“In quell’occasione l’organizzazione è stata perfetta: prenotazione, ingresso con Green pass oltre ai posti assegnati e distanziati – conclude – In questo periodo così difficile per il mondo del volontariato, le associazioni, con grandi sacrifici e senso del dovere, hanno organizzato eventi e sagre dimostrando notevoli capacità e senso di responsabilità. Un plauso va anche alle associazioni di categoria, che hanno saputo avvalersi di validi consulenti: ancora una volta l’associazionismo fa la differenza nonostante tutti gli adempimenti che ci vengono richiesti”.
(Foto: web).
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