Tornano ad accendersi i riflettori sul presente (e il futuro) del teatro “Lorenzo Da Ponte” di Serravalle.
Nel consiglio comunale di ieri, iniziato con un minuto di silenzio in memoria di Renato Longo, l’esponente di minoranza Alessandro De Bastiani ha presentato una domanda di attualità all’amministrazione, iniziata con una premessa: “Il 24 maggio scorso, con Determinazione n. 369 avente per oggetto “Teatro Lorenzo Da Ponte, utilizzo dell’immobile per il periodo 01/04/2023 – 31/12/2023”, abbiamo appreso che è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la gestione del teatro in data 05/05/2023. Dalla suddetta determinazione apprendiamo inoltre che dal 01/04/2023 l’occupazione dell’immobile da parte del Comune di Vittorio Veneto va ritenuta “sine titulo”. Il 31 maggio 2023 è stata pubblicata su un organo di stampa la seguente dichiarazione del sindaco: “Per dare continuità gestionale all’istituzione abbiamo rinnovato il contratto d’affitto sino a fine anno”. E ancora “l’affitto lo abbiamo sottoscritto fino a fine anno perché effettivamente la soluzione della problematica in campo non saranno brevi”.
De Bastiani ha proseguito: “Il 9 giugno scorso, in seguito a un accesso agli atti, apprendiamo che il protocollo d’intesa del 5 maggio 2023 non esiste in quanto per un refuso è stato confuso con l’accordo del 2010. Lo stesso giorno si apprende inoltre che Fondazione Cassamarca, con una nota del 21 aprile 2023, ha informato il Comune di Vittorio Veneto che sta occupando l’immobile “sine titulo, con ogni conseguenza di legge””.
Il consigliere di minoranza ha pertanto chiesto al sindaco Antonio Miatto “se conferma che il contratto di affitto è stato rinnovato fino a fine anno. Se conferma che il Comune sta occupando l’immobile sine titulo, quali possono essere le conseguenze di legge citate da Fondazione”.
Questa la risposta di Miatto, che ha incluso una smentita delle sue dichiarazioni riportate da un organo di stampa e citate da De Bastiani nella domanda di attualità: “Confermo che nessun contratto di affitto è stato stipulato con Fondazione Cassamarca dal 1° aprile al 31 dicembre. Quello che abbiamo fatto, dal momento che i tempi sembrano prolungarsi per procedere con il percorso previsto sul teatro, è stato di accantonare una cifra che potesse essere sufficiente a coprire un’eventuale spesa per pagare il dovuto per il periodo che inaspettatamente ci siamo trovati a dovere gestire in questo “interregno” tra la pattuizione decaduta e l’eventuale prosieguo. E’ una mossa prudenziale. Essendo decaduta il 31 marzo la precedente pattuizione, e non avendo consegnato le chiavi perché ci sono dei ragazzi che stanno lavorando dentro, mi sembra corretto – e lo abbiamo ricordato a Fondazione – prevedere di pagare un eventuale “interregno” che dovesse prolungarsi nel tempo”.
La “conseguenza di legge – ha precisato Miatto – è che naturalmente occupando un immobile senza pattuizione ci potrebbero essere debiti da coprire, e a tal fine abbiamo già mandato nei giorni scorsi una missiva a Fondazione perché se riesce a quantificarcelo prima andiamo meglio anche noi a fare i conti”.
De Bastiani è apparso moderatamente soddisfatto della risposta: “Abbiamo delle informazioni in più, ho capito qual è la situazione e speriamo che tutto vada per il meglio”.
(Foto: Fermo immagine La Tenda Tv).
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