Sono stati momenti di grande commozione per la diocesi di Vittorio Veneto durante la Via Crucis in Colosseo a Roma ieri, Venerdì Santo, quando è stato individuato un riferimento a suor Maria De Coppi, la missionaria di Ramera uccisa lo scorso settembre in Mozambico.
Trasmessa in mondovisione e presieduta in questa occasione dal cardinale vicario per la diocesi di Roma Angelo De Donatis, la Via Crucis per questa settimana santa 2023 era incentrata sul tema “Voci di pace in un mondo di guerra”. Nelle ore immediatamente precedenti, Papa Francesco aveva comunicato la sua indisponibilità “a causa del freddo intenso”, rinunciando con rammarico a una lunga tradizione che ha visto anche i predecessori celebrare la solenne liturgia lungo il percorso del grande anfiteatro romano e partecipando quindi da Casa Santa Marta, dove risiede.
Proprio nella voce di pace di una religiosa dell’Africa Orientale della meditazione della tredicesima stazione è stato visto un richiamo, seppur senza una menzione esplicita, a suor Maria De Coppi, nativa di Santa Lucia di Piave ma sempre legata alla parrocchia di Ramera di Mareno di Piave, uccisa nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2022 in un attacco terroristico dopo una vita dedicata agli ultimi.
“Era il 7 settembre 2022, giorno in cui nel nostro Paese (Mozambico, ndr) ricordiamo l’Accordo con il quale finalmente si è riconosciuto al nostro popolo il diritto alla piena indipendenza – recitava la lettura della penultima stazione della via Crucis -, quando improvvisamente accadde qualcosa che frantumò la gioia: una consorella, da sempre missionaria nelle nostre terre, fu uccisa. I terroristi erano entrati in casa e senza pietà le avevano tolto la vita. Il giorno della vittoria si tramutò in sconfitta: la paura e l’incertezza inondarono i nostri cuori”.
Questo riferimento a suor De Coppi ha suscitato profonda emozione in tutti i familiari della religiosa barbaramente uccisa, e nella stessa comunità di Ramera, che in questi mesi le ha tributato la sua stima e riconoscenza per la sua persona e i legami sempre custoditi con la parrocchia. Proprio pochi giorni fa il Comune di Mareno di Piave per testimoniare la propria gratitudine “per la straordinaria esperienza di vita della concittadina suor Maria”, le ha ufficialmente intitolato un nuovo vicolo e un ponte, in una laterale di via Einaudi, presente alla cerimonia anche il vescovo Corrado Pizziolo.
“L’esperienza di centinaia di famiglie che hanno visto la tragica morte dei loro cari è diventata realtà – ha proseguito la testimonianza – tra le nostre braccia giaceva il corpo senza vita della consorella. Non è facile assistere alla morte violenta di un familiare, di un amico, di un vicino di casa, come non è facile vedere la propria casa e i propri averi ridotti in cenere e il futuro farsi oscuro. Ma questa è la vita del mio popolo, è la mia vita.
“Però, come ci è stato testimoniato e come impariamo alla scuola della Vergine di Nazareth, che ha accolto tra le braccia Gesù esanime e lo ha contemplato con l’amore illuminato dalla fede, non bisogna mai smettere di trovare il coraggio di sognare un futuro di speranza, pace e riconciliazione. Perché l’amore di Cristo Risorto è stato riversato nei nostri cuori, perché Lui è la nostra pace, Lui la nostra vera vittoria. E niente ci separerà mai dal suo amore”.
(Foto: Vatican News).
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