“A causa del grave lutto che ha colpito la nostra comunità di Tezze, vi informiamo che tutte le attività programmate per sabato vengono annullate” con queste parole l’azione cattolica di Tezze di Piave comunica l’annullamento delle celebrazioni di San Francesco in programma domani.
Troppo grande in paese il dolore per la scomparsa di Alberto Rizzotto, l’autista 40enne, alla guida dell’autobus precipitato dal cavalcavia di Mestre. Quella notte sono morte 21 persone e 15 sono i feriti.
I genitori di Alberto da martedì notte sono chiusi nel silenzio e nel dolore. La mattina seguente alcuni parenti sono arrivati nella villetta della famiglia a pochi passi dal centro della frazione. Tutti i vicini sono sconvolti dalla drammatica notizia, quei pochi che se la sentono di parlare ricordano Alberto come un ragazzo buono, con la testa sulle spalle e innamorato del proprio lavoro.
Anche in paese non si parla d’altro: Alberto era molto conosciuto e ben voluto da tutti. Quando non era in giro per il Veneto, trasportando i turisti da una località all’altra passava il suo tempo assieme alla mamma, al papà e al fratello o all’interno dell’associazione tamburini della Dama Castellana.
Ieri all’Istituto di Medicina Legale di Padova si è svolta l’autopsia sul corpo di Alberto, mentre il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha dato il nullaosta per l’espatrio dei corpi delle altre 20 vittime.
L’esame autoptico sarà fondamentale per capire le cause dell’incidente: nel frattempo l’ipotesi principale è quella che Alberto abbia avuto un malore ma non è escluso neppure che il mezzo di cui era alla guida abbia avuto un malfunzionamento.
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