Geografie urbane: negli anni il “cambio look” dell’incrocio tra le vie Colombo e Calvi

L'incrocio tra le vie Colombo e Calvi nello scatto di Vittorio Celot Celotti
L’incrocio tra le vie Colombo e Calvi nello scatto di Vittorio Celot Celotti

Osservare le immagini di ieri, per comprendere i cambiamenti che hanno condotto allo scenario attuale, concepito per rispondere alle nuove esigenze sorte negli anni.

Un pensiero che sorge spontaneo di fronte a una foto in bianco e nero che immortala l’incrocio tra le vie Colombo e Calvi, a Conegliano: oggi si tratta di uno snodo cruciale nella viabilità urbana della città del Cima, soprattutto negli orari di punta che coincidono con l’entrata e l’uscita da scuola e dai luoghi di lavoro.

Questo confronto tra presente e passato è possibile grazie agli scatti lasciati dall’appassionato fotografo locale Vittorio Celot Celotti. Scatti conservati e catalogati da uno dei suoi figli, Alberto, il quale ha pensato bene di utilizzare alcune di queste immagini per comporre un calendario 2024.

Calendario che, tra le varie immagini, ospita quelle raffiguranti la Scalinata degli Alpini, l’area della Ferrera, piazza IV Novembre, l’ospedale civile “Santa Maria dei Battuti”, le vie Caronelli e Garibaldi, com’erano nei decenni trascorsi.

L’incrocio tra le vie Colombo e Calvi oggi

Il divario tra l’incrocio nel passato e nella sua veste attuale è lampante: nell’immagine in bianco e nero spicca subito l’assenza dello Shopping Center (più comunemente indicato in città come “Biscione”), sede oggi di appartamenti residenziali, uffici professionali e attività commerciali, oltre alla stazione delle corriere.

Un luogo spesso discusso, anche a causa di alcune problematiche emerse nel tempo, per le quali è in corso la ricerca di soluzioni per un rilancio del complesso urbano.

Al posto della struttura attuale, è possibile scorgere una recinzione più tradizionale, che probabilmente costeggiava un edificio di diverse proporzioni, completo di una fila di alberature. Alle sue spalle erano assenti i condomini attuali, che oggi ospitano appartamenti e attività aperte al pubblico.

Nell’immagine in bianco e nero, sulla destra, è possibile notare invece l’edificio oggi ristrutturato, dove sono collocati, tra le varie cose, una banca e un bar (tra l’altro vicino alla stazione dei treni) e una scalinata aperta al pubblico, che consente di “tagliare”, sbucando direttamente in viale Carducci.

In passato l’edificio presentava una porzione visibilmente danneggiata e diroccata (ma sempre costeggiata da alberature): dettaglio che fa intendere quello che è stato l’intervento di recupero lì eseguito.

Significativa anche la veste passata del percorso viabilistico: se oggi è un crocevia di auto, gestite dalla segnaletica orizzontale e verticale e da un sistema di semafori, con marciapiedi per i pedoni, nei decenni addietro tutto ciò mancava ed era sostituito da una semplice strada bianca, dove era possibile muoversi a piedi nel mezzo. Una cosa a dir poco impensabile, oggi.

Uno sguardo, quello sulle geografie urbane di un territorio, utile a comprendere quelli che sono stati i cambiamenti portati con sè dalle varie epoche e dal progresso, per capire la direzione da imboccare per il futuro.

(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti).
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