Viaggio nella storia della città: piazzale San Martino tra gli scatti di Vittorio Celot Celotti

Veduta di piazzale San Martino in bianco e nero

Vedere la città con occhi diversi: è quanto consentono di fare le foto in bianco e nero scattate nel tempo da Vittorio Celot Celotti, coneglianese appassionato di fotografia che ha lasciato una miniera di immagini (oltre duemila), oggi raccolte e conservate da Alberto, uno dei figli.

Scatti che permettono di fare un confronto con l’assetto attuale di Conegliano, per riflettere sui cambiamenti che il progresso ha portato con sé nel tempo, anche in termini di abitudini quotidiane.

Finora queste immagini hanno consentito di ricostruire il “prima” e il “dopo” della chiesetta di Sant’Orsolasalita Marconivia Cadornai giardini di parco Roccail panorama dal castelloil centro cittadino su viale Carduccil’incrocio tra le vie Calvi e Colombola zona della Ferrerapiazza IV Novembrel’ospedale civile “Santa Maria dei Battuti”, le vie Caronelli e Garibaldi.

La veste attuale della zona

Anche piazzale San Martino e la veduta dell’area da via Nazario Sauro sono state immortalate dall’obiettivo di Celotti, lasciando spazio a un confronto suggestivo.

Ciò che spicca è la mancanza dell’attuale rotatoria e di tutto il comparto della segnaletica verticale e orizzontale richiesta dalla viabilità contemporanea: in passato, oltre a non esserci tutto ciò, la carreggiata non era asfaltata e risultava poco percorsa dalle auto (a differenza del traffico odierno).

Immutata invece la recinzione in pietra a lato della strada, che delimita i giardini di San Martino, dove oggi sorge il conosciutissimo bar Radiogolden.

Nell’immagine in bianco e nero, inoltre, spicca lo stabile di un hotel, attualmente sostituito da un edificio più moderno, sede di uffici e di attività commerciali.

Sullo sfondo si nota il piazzale della chiesa dei Santi Martino e Rosa: assenti gli stalli a strisce blu che oggi tanto conosciamo, mentre all’epoca troneggiava al centro la “pesa pubblica”.

Immutata la composizione degli edifici che si affiancano alla chiesa stessa: partendo da sinistra, l’attuale “Taverna San Martino” era a quel tempo sostituita da un’officina meccanica.

Lo stabile che oggi ospita la banca, nello scatto di Celotti era il negozio di un barbiere e di “Coloniali”, come si intravvede dall’insegna.

Un viaggio nel tempo, grazie alla fotografia, che consente quindi una ricostruzione di quelle che sono state le geografie urbane del passato, utili a riflettere su quanta strada è stata fatta e su quale aspetto futuro si intende dare alla città.

(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti – Qdpnews.it riproduzione riservata)
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